Premessa

Il cancro alla mammella rappresenta la patologia tumorale più diffusa tra le donne, nonché la seconda causa di morte in tutta Europa. Il 28% dei decessi per causa oncologica è infatti causato dal tumore alla mammella, nonostante a partire dalla fine degli anni ’80 la mortalità derivante da questa malattia abbia subito un progressivo calo. Il minor numero di donne decedute in seguito ad un cancro al seno si giustifica non solo con i progressi terapeutici raggiunti dalla medicina moderna, ma anche con la maggior sensibilità verso gli screening preventivi.

Data l’incidenza di questa patologia e il ruolo fondamentale giocato dalla prevenzione, dal 2003 il Parlamento Europeo ha fatto della lotta al tumore al seno una priorità della politica sanitaria di tutti gli stati membri.

A questo scopo, la Regione Lombardia sta portando avanti l’implementazione e il potenziamento del servizio socio-sanitario regionale, con particolare riguardo alle strutture coinvolte nel trattamento oncologico del tumore della mammella.

Tale potenziamento ha come obiettivo quello di migliorare l’appropriatezza diagnostico-terapeutica, fornendo al paziente un’offerta assistenziale di qualità, con riduzione dei tempi di attesa; garantire la continuità delle cure tra ospedale e territorio e valorizzare le risorse già presenti in Lombardia al fine di integrarle in un grande network al servizio del paziente.

Nel contesto di implementazione del servizio sanitario regionale di cui sopra si inserisce l’istituzione di un’Area Donna – anche detta Women Cancer Comprehensive Centre – presso l’ASST di Cremona.

La scelta di collocare una struttura di tale importanza strategica a Cremona non è casuale: se il carcinoma alla mammella è la patologia tumorale più frequente nelle donne a livello globale, ancor di più lo è a Cremona, dove il tasso di mortalità registrato per le malattie oncologiche è più alto rispetto al resto d’Italia. Le statistiche confermano inoltre che l’intera area sud-orientale della regione presenta un’incidenza di decessi dovuti a patologie tumorali nettamente più alta rispetto a quella registrata nelle altre regioni della penisola.

Nella struttura ospedaliera cremonese, per di più, l’area relativa alla diagnostica preventiva senologica, l’area chirurgica e l’area oncologica medica sono già gestite da un unico primario; condizione oltremodo favorevole per la totale integrazione tra tutti i settori relativi a questo tipo di patologie. L’ASST di Cremona è inoltre sede distaccata dell’Università di Trieste e sede convenzionata con l’Università di Melbourne.

Aspetto assolutamente innovativo di questa nuova struttura è la completa integrazione tra tutte le strutture dedicate alla salute della donna, nella sua globalità: dalla prevenzione, alla diagnosi precoce, fino al trattamento chirurgico oncologico e plastico dei tumori della mammella e dell’apparato genitale femminile.

All’interno dell’Area Donna è possibile entrare in contatto con specialisti affermati e strutture in cui seguire l’iter preventivo-diagnostico completo, dall’educazione sanitaria di base alla prenotazione di visite specialistiche (mammografia, ecografia, esami cito-istologici) e di trattamenti di varia natura (interventistica mini-invasiva, chirurgia demolitiva e plastica ricostruttiva). La paziente verrà inoltre seguita anche nelle successive fasi di riabilitazione psico-fisica e controllo.

Il contributo di R4H

Per venire incontro alle delicate quanto eterogenee esigenze della paziente oncologica, da quelle alimentari a quelle estetiche, l’area terapia dell’Area Donna sarà  attrezzata con un ambulatorio polifunzionale di estetica oncologica,  nutrizione oncologicadermo-pigmentazione fisioterapia. Perché l’Area Donna potesse essere così integrata è risultato fondamentale il contributo dell’associazione R4H – Rotarians 4 healtH, che si è impegnata nel dare il suo apporto al progetto contribuendo alla gestione organizzativa degli ambulatori e alla ricerca e selezione del personale qualificato che metterà a disposizione la propria professionalità all’interno dell’Area Donna.

L’associazione R4H fornirà inoltre il suo appoggio in un’ulteriore fase del progetto, contribuendo alla realizzazione di un laboratorio di farmaco-genomica, dedicato allo sviluppo di nuove soluzioni farmacologiche studiate per i tumori del seno e dell’apparato genitale.
Al laboratorio sarà infine associata una genoteca, ovvero una banca dati di materiale genetico (RNA e DNA) disponibile per le ricerche sulle malattie e l’elaborazione di nuove strategie terapeutiche.

Il referente scientifico

Referente scientifico e principale promotore del progetto è il professor Daniele Generali, oncologo dell’U.O. Multidisciplinare di Patologia Mammaria e responsabile dell’U.S. di Terapia Molecolare e Farmacogenomica presso l’ASST di Cremona, oltre che professore associato in Oncologia Medica presso l’Università degli Studi di Trieste e professore di Oncologia Molecolare all’Università di Oxford.

Il 29 Maggio del 2016, il dottor Generali è stato inoltre insignito della Rosa Camuna, riconoscimento istituto dalla giunta regionale per premiare le eccellenze artistiche, culturali, sociali e scientifiche della Lombardia.